L’universo è una vibrazione e noi siamo un universo

Ogni cosa nell’universo è in stato di vibrazione. In linea con questo concetto si può intuire che anche nel corpo umano, ogni organo e tessuto ha una propria frequenza di risonanza che lo distingue. Il ritmo vibratorio personale è composto dall’insieme armonico delle vibrazioni di organi e tessuti.

Ci sono tanti tipi di vibrazione e appartengono allo stesso principio.

Per vibrazione si intende: OSCILLAZIONE – Alternanza di Positivo e Negativo intorno ad un punto 0. Sul principio della vibrazione si basa la fisica quantistica che definisce la struttura della materia come attività vibrazionale data da campi energetici positivi e negativi.

Il corpo umano essendo composto da liquidi e solidi di diversa densità non ha una frequenza di risonanza, o per meglio dire tale frequenza varia continuamente nel tempo. Il corpo umano è formato da un insieme di frequenze date dalle singole frequenze di organi e tessuti. Intendiamo una frequenza di vibrazione elettromagnetica:

  • il corpo umano è un dielettrico non lineare, a parametri distribuiti, grosso modo si comporta come un condensatore quando si muove nell’ambiente esterno facendo da dielettrico tra il pavimento e l’aria quindi la frequenza che si può misurare è quella dei segnali elettromagnetici che riescono a superare la resistenza intrinseca.
  • Il disturbo maggiore è dato dalla rete elettrica che è di 50 hz, per cui esternamente avremo quella frequenza (cioè se ti metti un oscilloscopio tra mani e piedi vedi un disturbo molto basso che ha come componente in frequenza maggiore i 50 hz). In assenza di rete elettrica si potrebbe ipotizzare che la frequenza cui vibriamo sia quella di risonanza del condensatore formato tra terra e strati più alti dell’atmosfera, nota come frequenza di schumann.

Questo sempre nell’ipotesi di modellare il corpo umano come un condensatore non lineare a parametri distribuiti, in realtà non è proprio cosi perché il corpo umano ha un sistema nervoso che produce una corrente elettrica e quindi un campo em.

Bisognerebbe poi capire quando il sistema nervoso nei milioni di anni si è adattato ai disturbi per cui non influenza più di tanto un segnale esterno.

Grazie al fenomeno della risonanza, è possibile raggiungere un corpo con vibrazioni prodotte da un altro, e metterlo in movimento. E’ un fenomeno che si può osservare quando un cantante riesce a frantumare un bicchiere con una particolare nota tenuta abbastanza a lungo. Accade che la voce può combaciare con la vibrazione propria del bicchiere e lo mette in vibrazione a sua volta. In seguito, grazie all’aumento di energia vibratoria, il bicchiere s’infrange.

Il suono ha quindi la capacità di trasferire energia sotto forma di vibrazioni da un corpo all’altro. Grazie a questa qualità, è anche possibile ripristinare la corretta vibrazione di un organo che l’ha perduta per varie cause, che noi chiamiamo “malattia”.

Facciamo il parallelo musicale. Immaginiamo che il nostro corpo sia un’orchestra che suona ben intonata una musica stupenda. Questo rappresenta lo stato di buona salute.  Se un musicista, ad esempio il primo violino, comincia a suonare fuori tempo oppure in maniera stonata, ecco che abbiamo una malattia. Questo fatto potrebbe coinvolgere l’intera orchestra e rovinare la musica.

La medicina tradizionale occidentale si occupa di questo problema “drogando” o peggio “asportando” il musicista. Eliminando chi non è intonato al resto dell’orchestra, si toglie il problema, ma s’impoverisce la musica.  Esiste anche un’altra strada meno dolorosa?

Potrebbe essere più efficace “correggere” l’errore di armonizzazione riportando lo stato di equilibrio di prima della malattia attraverso l’uso sapiente delle frequenze.

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